Chiusura Campagna Mondiale Nastro Rosa 2016. Parla il dott. Fabio Ricci, senologo e direttore clinico della Breast Unit di Latina
- Categoria: Salute
- Pubblicato Domenica, 06 Novembre 2016 16:56
- Scritto da Redazione
La conferenza stampa di chiusura della Campagna Mondiale Nastro Rosa 2016 si terrà a Latina, nella sala convegni dell'ospedale Santa Maria Goretti, alle ore 10 del 16 novembre prossimo.
Tra i relatori ci sarà ancora una volta il dott. Fabio Ricci, senologo e direttore clinico della Breast Unit, da anni impegnatissimo nell'ambito della prevenzione, diagnosi precoce e cura dei tumori alla mammella.
Mettendo insieme riferimenti culturali a lui cari con la grande esperienza e professionalità che lo contraddistinguono, il dott. Ricci (vice presidente della Sezione provinciale della LILT pontina), ha tracciato una sorta di nuovo itinerario socio-culturale e di riflessione sul diritto delle donne ammalate di tumore ad essere curate e aiutate nel migliore dei modi, per superare il "terremoto" che può sconvolgere d'improvviso le loro esistenze.
"Nell'attuale periodo di profonda crisi economica e della crescente e progressiva precarietà delle strutture "assistenziali" –spiega Ricci- il diritto alla salute si impone come una tra le necessità prioritarie ed assolute. Attanagliato dalla paura e da angosciose insicurezze, il cittadino ha assoluto bisogno di essere rassicurato sui fondamentali diritti umani.
Diritti che, tanti secoli or sono, furono sanciti dalla gloriosa Magna Charta Libertatum, emanata dal Re d'Inghilterra Giovanni senza Terra nel 1215 e da allora, divenuta il mito – simbolo della difesa delle libertà, ovvero dei diritti dell'uomo, senza distinzioni di razze e di nazionalità".
Cosa c'entra la Magna Charta Libertatum con la lotta al tumore al seno?
"Guardando ad essa, potremmo riferirci idealmente ad una ideale " Magna Charta Rosa". Un richiamo, se si vuole un'affinità culturale, le cui linee strategiche si prefiggono di individuare e dare un senso valoriale e sistematico alla collaborazione tra malati, operatori sanitari, istituzioni e società civile al fine di riaffermare con la stessa valenza di quella Charta: l'inviolabilità dei diritti individuali rispetto ad ogni arbitrio di potere.
Una sorta di moderno " Contratto Sociale " per il diritto alla salute delle donne?.
Un diritto Naturale, Universale, Indivisibile, Inalienabile. Una sorta di Manifesto pro salute pubblica per ribadire le improrogabili urgenze o necessità di garantire, da un lato, le migliori possibilità di cura, dall'altro di liberare, quanto meno di assicurare le donne, circa la possibilità di superare l'oppressione o l'incubo della malattia al seno, affiancandole e sostenendole con spirito solidale, garantendo loro insieme ad una diffusa solidarietà, una non effimera qualità della vita.
Efficienza sanitaria, dunque, e sostegno morale...
Certamente! Parlerei di una solida confederazione umanitaria. Come ha previsto il Leopardi ne " La Ginestra " (che possiamo ritenere il manifesto della solidarietà per combattere la spesso dura e crudele natura).
Alla stregua dell' " odorosa ed umile ginestra", che –sottolinea il poeta- cresce sui dirupi o tra zolle rocciose e, se pur flagellata dal vento, si piega ma non viene abbattuta, anche la donna, aggredita dal cancro, deve/può dare prova della stessa tenacia e resistenza non senza una sincera umiltà.
Insomma, deve "accettare" l'insulto e fronteggiarlo... e restituirlo al mittente!
Mi piace concludere con un pensero tratto da quello che considero un " inno sacro" per le donne, attribuito a Madre Teresa di Calcutta: "... la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Fino a quando sei viva, sentiti viva. Non vivere di foto ingiallite. Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni. Quando non potrai correre, cammina veloce. Quando non potrai camminare veloce, cammina. Quando non potrai camminare usa il bastone. Però non trattenerti mai"!!!